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521

Tradiciones peruanas completas, ed. y pról. de E. Palma, Madrid, Aguilar, 1957, p. 74a [=TPC].

 

522

TPC, p. 74b.

 

523

TPC, p. 76b.

 

524

Ibíd.

 

525

TPC, p. 76a.

 

526

TPC, p. 81a.

 

527

TPC, p. 78a.

 

528

TPC, p. 80b.

 

529

P. Pizarro, Descubrimiento y conquista de los reinos del Perú, BAE, CLXVIII, pp. 237-238.

 

530

È caratteristico come il motivo del diablo familiar e, più in generale, quello della demonizzazione di un personaggio -un motivo, come vedremo subito, diffuso nella tradizione folklorica- sia posto tanto dall’antico cronista come da Palma in connessione con le hablillas del volgo. Per la verità, fra i vari tratti demoniaci attribuiti a Aguirre, quello di riconoscergli un familiar è ignoto (per quel che mi consta) alle fonti; fra i romanzieri moderni lo ripropone il solo Otero Silva: nel suo romanzo il familiar di Lope, di cui si sussurra fra i soldati, si chiama Mandrágora (op. cit., p. 215), sa di teologia, mette in guardia il suo «padrone» dai pericoli, e gli offre i propri servigi in cambio dell’anima: ciò che dà, episodicamente almeno, un carattere faustiano al personaggio dello scrittore venezolano (vid. ancora pp. 216, 311, 325).